Convivenza con il cucciolo: collaborare o dominare

Convivenza con il cucciolo: collaborare o dominare

Il cane, come detto in precedenza, è un animale sociale collaborativo. Non agisce quindi come singolo ma come parte di un gruppo; a quest’ultimo si riferisce e con lui si concerta per le attività. La coevoluzione con l’uomo ha inoltre reso possibile che il cane abbia una comunicazione in parte comune (fin da cucciolo è capace di ‘leggere’ le nostre emozioni e la nostra comunicazione non verbale e può apprendere e memorizzare diversi vocaboli), valuti come proprio gruppo sociale un gruppo misto (come quello che si viene a creare quando viene adottato da una famiglia) e si riferisca all’essere umano per avere indicazioni (aspetto che lo differenzia dal ‘cugino’ lupo). Per anni si è parlato di dominanza/sottomissione e, purtroppo ancora oggi, alcuni pensano erroneamente che l’educazione del cucciolo e la sua gestione debba prevedere la prevaricazione, utilizzando comportamenti autoritari e impositivi. Negli ultimi decenni studi hanno invece confermato che i canidi non vedono l’altro membro familiare come competitor, bensì come compagno; il cane all’interno del proprio gruppo individua delle figure di riferimento (fidate e affidabili) a cui riferirsi e a cui chiedere conferme sul ruolo che deve assumere (sentinella, controllore, coordinatore) e su cosa ci si aspetta da lui.  

Come comunicare con un cucciolo di cane?

Avere una comunicazione autoritaria crea un forte stress nel cucciolo; l’incoerenza comunicativa e di gestione spesso rende preoccupanti molte interazioni e favorisce lo sviluppo di insicurezza e diffidenza. Inoltre, l’esser autoritari insegna al cane che la comunicazione all’interno del gruppo deve esser impositiva (ricordiamo sempre che siamo noi i suoi modelli di riferimento) e può causare, con l’avanzare dello sviluppo, successive situazioni di conflitto sulle risorse e sul ruolo da rivestire. Altri studi confermano che un comportamento autoritario, conativo (che vieta) se non del tutto coercitivo (che forza e costringe, spesso con punizioni verbali e fisiche), peggiora comportamenti indesiderati, paure, stati ansiosi e comportamenti di aggressione.  

I consigli di Farmina Genius: come educare un cucciolo

Risulta quindi indispensabile comprendere che, al pari dell’educazione di un minore, l’approccio da utilizzare con un cane, fin dai primi momenti di convivenza, debba esser basato sull’autorevolezza: il coordinatore (figura di riferimento che protegge, tutela, invita a fare nuove esperienze e a migliorarsi), utilizzando una comunicazione precisa e coerente, favorisce la collaborazione del cucciolo e pone le basi per un suo sviluppo di adulto equilibrato e competente.